LA SOCIOLOGIA E LA SOCIETA' INDUSTRIALE AVANZATA

 LE TEORIE DEL CONFLITTO

Parson è il grande interprete della società industriale a cui si opposero alcuni studiosi che mettevano in risalto gli aspetti più conflittuali che continuavano ad essere presenti in modo non immediatamente visibile anche in una società ben ordinata

Tali aspetti conflittuali si manifestavano sia nell'esplicito carattere percettivo di molte istituzioni sociali (come ad esempio polizia del carcere) agiscono contro l'integrazione di tutti, il senso di giustizia, la riduzione delle disuguaglianze, sia con meccanismi più nascosti di manipolazione dell'esistenza personale come l'imposizione dei modelli culturali e comportamentali tipici delle classi privilegiate

Presero forma le cosiddette Teorie del conflitto che evidenziavano non la stabilità dell'ordine sociale ma i conflitti interni alla società e chiedevano alla politica un impegno esplicito per la riduzione delle disuguaglianze e delle cause del conflitto

CHARLES WRIGHT MILLS

Charles Mills fu la figura di spicco delle teorie del conflitto in America

                                    ↪ La sua passione politica intrisa di polemica e di rilievi critici

sosteneva che:

  • negli Usa il potere fosse nelle mani dei politici, degli industriali e dei militari che si spalleggiavano e si influenzavano a vicenda e l'economia si reggeva essenzialmente sulla corsa agli armamenti
  • L'americano medio appariva come un soggetto condizionato e manipolato dal potere, convinto di vivere in una democrazia

Egli osservava che all'inizio del Novecento:

  • più della metà delle persone occupate rientrava nella categoria degli Imprenditori indipendenti
  • La restante parte dei lavoratori apparteneva alla classe sociale degli operai, gli stipegnati che svolgono l'attività in ufficio
  • Vi è una nuova categoria cioè i classici impiegati, addetti alle vendite, professionisti stipendiati e dirigenti
  • Questo è il nuovo ceto medio americano che ha sostituito quello vecchio fatto di agricoltori e liberi professionisti

Individuò essenzialmente due cause: 

  • l'affermazione della grande impresa 
  • l'espansione dell'apparato statale

Per questi due motivi si sono diffuse figure professionali nuove e comuni unicamente dipendenti che hanno trovato la propria collocazione in una posizione intermedia tra gli operai e proprietari di imprese

LA SCUOLA DI FRANCOFORTE

In Europa la principale corrente sociologica opposta al funzionalismo fu la teoria critica elaborata dalla scuola di Francoforte così è chiamata perché è nata e sviluppatosi presso l'istituto di ricerca sociale della città tedesca

I suoi principali esponenti erano in realtà dei filosofi ma con uno spiccato interesse per la comprensione delle dinamiche sociali

  • La teoria critica voleva essere una denuncia e un tentativo di cambiamento delle forme di dominio economico e politico di una parte della società su tutto il resto

LA SOCIETA' DI MASSA

Società di massa che nel corso del XX secolo sia andata progressivamente affermando nei paesi occidentali una società nuova in cui grazie al benessere diffuso e agli strumenti della democrazia, grandi massi di popolazione hanno finalmente avuto voce nella determinazione del proprio destino

La società di massa = un sistema in cui i vari strati sociali possono accedere alle risorse economiche, politiche e culturali della nazione

↪ Il merito dei francofortesi fu dimostrare come essa non dia tutti la medesima possibilità di raggiungere posizioni sociali simili

La società di massa è una forma molto raffinata di perpetuazione delle tradizionali forme di dominio di una parte minoritaria e potente sulla maggioranza della popolazione

Studiando la società americana si accorsero che le persone non erano trattate alla stregua di individui con precisi bisogni, desideri e aspettative ma come un insieme indifferenziato: una massa

RALF DAHRENDORF E IL CONFLITTO DI CLASSE

Il conflitto di classe tradizionalmente tra la classe borghese e quella operaia e uno degli esempi più evidenti della preesistenza della conflittualità anche nelle società benestanti

La questione è stata affrontata soprattutto da un sociologo politico tedesco che visse a lungo in Gran Bretagna RALF DAHRENDORF:

  • Egli dimostrò che non era più possibile parlare di classe ponendo esclusivamente l'accento sulla componente economica ma era necessario partire dalla questione dell'autorità
  • Chi esercita in maniera legittima l'autorità si aspetta di essere ubbidito in virtù della posizione occupa se colui che riceve l'ordine però non lo esegue compie un atto di insubordinazione
  • Se esiste un'autorità legittima ci sono un sovraordinato e un subordinato
  • Ed è da qui che nasce il conflitto perché il detentore delle autorità si adopera per mantenere la situazione così com'è mentre il subordinato si sforza di sovvertirla
DAL MACROSCOPICO AL MICROSCOPICO

→ A partire dagli anni sessanta ci fu un rinnovamento del modo di affrontare lo studio dei fenomeni sociali

L'oggetto di indagine della Sociologia fino a quel momento era stata la società nel suo complesso successivamente studiarono i fenomeni sociali macroscopici, quei fenomeni che coinvolgono tutta una società: industrializzazione, secolarizzazione, in turbamento, società di massa eccetera
Perciò vengono chiamate teorie macro

In America perdono interesse per le strutture generali della società e concentrano l’attenzione sui fenomeni sociali microscopici, quali le interazioni tra individui e individua in piccoli gruppi in situazioni determinate
Perciò si usa chiamare questa Sociologia teorie micro

IL SUGNIFICATO DELLE SITUAZIONI:  ALFRED SCHUTZ

L'atteggiamento fenomenologico è stato introdotto da Alfred Schultz

Esso consiste fondamentalmente nella convinzione che la realtà esterna a noi stessi cioè la realtà oggettiva abbia significato solo in relazione al modo in cui noi interpretiamo le situazioni

Il potere di un uomo non dipende dalla sua capacità di essere realmente determinato e violento ma anche dalla sua determinazione che gli altri gli attribuiscono

I fenomeni sociali vanno fondamentalmente interpretati attraverso i vissuti individuali
Ma le esperienze i vissuti di ciascuno sono unici

La situazione biografica in base alla quale ogni individuo dà un senso a ciò che gli accade intorno e insomma unica e irripetibile
ciascuno vedrà qualcosa di diverso per la sua situazione biografica unica

Non esistono situazioni collettive oggettivamente date, ma le situazioni collettive sono il risultato delle molteplici interpretazioni

LE TIPIZZAZIONI
Apprendiamo cose situazioni in base alla loro familiarità rispetto a quelle esperienze pregresse

Noi in sostanza raccogliamo una molteplicità di esperienze tra loro simili sotto un'unica etichetta

Così ci Formiamo un'idea del modo sociale per tipi o categorie

Non appena identifichiamo una persona ci aspettiamo che quella persona esegua determinati schemi di comportamento come rappresentanti di qualche tipo sociale

È in base a queste tipizzazioni che ci formiamo delle aspettative sul comportamento altrui

L'INTERAZIONE TRA PERSONE:  GEORGE HERBERT MEAD
George Herbert Mead ritiene che nella realtà non esistano significati oggettivi ma che essi nascono fondamentalmente dall'interpretazione dei fatti ed è profondamente convinto che 

per comprendere l'agire dei singoli sia necessario considerarli all'interno di un contesto sociale

Le situazioni acquisiscono significato in base alle interpretazioni ma questo significato ha una realtà oggettiva
Infatti deriva dall'interazione dell'individuo con gli altri individui
Tagli significati nascono solo nel corso dell'interazione tra le persone

L'INTERAZIONISMO SIMBOLICO
Herbert Mead fonda una corrente sociologica che si chiama interazionismo simbolico

Gli umani possono diventare consapevoli dei significati che essi attribuiscono alle situazioni, li possono pensare e ne possono parlare

Con il linguaggio le cose cambiano, e gli interlocutori entrano in rapporto reciproco vale a dire comunicare

L'interazione tra esseri umani è dunque essenzialmente simbolica cioè fondata sull'uso della comunicazione linguistica tramite la quale si crea un senso comune

→ Compito della sociologia è chiarire il modo in cui ciò accade

L'AGIRE QUOTIDIANO:  ERVIN GOFFMAN
Al centro della ricerca non sono più i Grandi movimenti, fenomeni epocali, statistiche Generali ma anche gli aspetti sociali dei comportamenti di tutti i giorni

La teoria sociologica di Ervin Goffman sviluppa un modello detto drammaturgico e descrive la vita sociale come un palcoscenico su cui gli individui si muovono come attori

IL CASO DELLE ISTITUZIONI TOTALI
Goffman mette luce alcune dinamiche sociali mai studiate così in profondità prima

Le istituzioni totali sono luoghi dove l'individuo risiede lavora per un periodo piuttosto lungo senza poter disporre della libertà personale ad esempio caserme carceri ospedali

Goffman descrive ciò che accade davvero in quell'ambiente è dimenticato da tutti nel quale le persone subiscono un processo di degradazione che ne compromette la personalità fino a danneggiarla in maniera irreparabile

L'AGIRE QUOTIDIANO:  HAROLD GARFINKEL
Correnti derivate dall'atteggiamento fenomenologico è l'etnometodologia di Harold Garfinkel ed essa studia le più banali conversazioni e interazioni quotidiane 

Con lo scopo di far emergere alla grande quantità di sapere che in esse viene dato per scontato ma senza il quale le interazioni non sarebbero possibili

In ogni interazione tra due persone è più il non detto del detto ma il non detto deve essere noto ad entrambi gli interlocutori perché l'interazione possa avere luogo

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