LE SCUOLE PER IL POPOLO
TRA CATECHISMO E ALFABETO
→ La necessità di combattere l'ignoranza della gioventù povera fu al centro dell'iniziativa di un prete Comasco Castellino da Castello
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Nel 1536 aveva iniziato ad aprire le porte della chiesa Milanese ai fanciulli
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Per convincere i ragazzini offriva loro delle mele
SCOPO:
- Imparare le preghiere in latino
Al suo piano educativo religioso fondò la compagnia degli servi dei putini
La formazione catechistica era associata all'apprendimento della lettura e della scrittura
I docenti erano:
- Il priore che dirigeva la scuola insegnava la dottrina Cristiana e insieme a
- tre sotto priori
- due dei quali insegnavano a leggere e a scrivere
- il terzo detto il silenziere controllava che si mantenesse il silenzio
- Al portinaio aspettava di aprire e chiudere la porta
- Il cancelliere teneva in ordine i registri e le carte
- I confessori confessavano i bambini
- Il pescatori avevano il compito di andare per strada e raccogliere i fanciulli
- I visitatori visitavano le scuole ne controllavano l'atteggiamento e andamento
QUANDO:
La scuola si teneva nei giorni festivi
COSA:
→ Ai ragazzini si insegnavano: le preghiere, e comandamenti, i fondamenti della dottrina Cristiana e le principali regole di buone maniere
L'apprendimento della lettura era strettamente connesso all'educazione religiosa
L'apprendimento della scrittura non era strettamente necessario per una formazione etica
Castellino forniva anche questo insegnamento della scrittura per convincere i ragazzi a frequentare la scuola di dottrina Cristiana
"MODELLO MILANESE" E MODELLO ROMANO"
Le scuole di dottrina Cristiana vennero legittimate nel 1572 e raggiunsero una vasta diffusione in Lombardia
Circa la metà dei fanciulli milanesi frequentavano la scuola domenicale
→ dal modello milanese (che si concentra sulla scrittura e lettura) si passa al modello romano (si concentra sul catechismo)
GIUSEPPE CALASANZIO
Giuseppe Calasanzio fu un sacerdote che fu colpito dalla vista di fanciulli poveri e abbandonati a se stessi nelle strade
nel 1597 aprì una scuola in due piccole stanze della Chiesa di Santa Dorotea di Trastevere
Dopo aver compreso che l'educazione dei poveri era la sua missione → fondò nel 1617 l'ordine dei Chierici regolari poveri della madre di Dio nelle scuole Pie (detti scolopi)
L'ORGANIZZAZIONE DELLE SCUOLE PIE
Le scuole Pie che si diffusero presentavano tratti innovativi e caratteristiche organizzative destinate a diventare un modello di tipo più scolastico rispetto all'esperienza Milanese
→ Il percorso era scandito in due livelli di quattro anni ciascuno:
- Nel livello di base si insegnava a leggere e scrivere e far di conto
- era previsto un unico maestro che seguiva fino a 70 alunni
- Coloro che imparavano a leggere
- Coloro che imparavano a scrivere
- Coloro che prendevano la matematica
LE PRATICHE DIDATTICHE
→ Il regolamento esplicita che i più piccoli dovevano tenere sul muro attaccata una carta con un alfabeto di lettere
→ Il passaggio da una classe all'altra era possibile tramite il superamento di un esame
Nelle scuole Pie si imparava a leggere e a scrivere → lingua volgare per facilitarne l'apprendimento
Il latino tuttavia non era dimenticato infatti su di esso erano concentrati gli studi del secondo livello
L'ISTRUZIONE RELIGIOSA
Gli scolopi insegnavano le buone maniere e il catechismo
Sotto il profilo pedagogico cercavano di stimolare l'emulazione e lo spirito di carità suddividendo le classi in due gruppi premiando il migliore della classe con la carica settimanale di Imperatore che comportava la possibilità di far condonare punizioni impartite dal maestro una sorta di potere di grazia
SILVIO ANTONIANO
→ Il Trattato che presenta in modo completo la riflessione pedagogica sull'educazione propria della riforma Cattolica post Tridentina fu scritto da Silvio Antoniano
La sua vita fu segnata dall'amicizia con Filippo Neri e Carlo Borromeo
UN TESTO DI GRANDE SUCCESSO
→ L'opera del 1584 con il titolo tra i libri dell'educazione Cristiana dei figlioli costituì il testo di riferimento fondamentale per le famiglie ed educatori cattolici
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Il testo ribadì la centralità della famiglia il valore sacramentale del matrimonio e diede moltissimi consigli su come educare i figli a essere buoni cristiani
→ Il pessimismo antropologico di Antoniano faceva sì che egli non comprendesse alcune caratteristiche dell'infanzia, giudicando negativamente determinati tratti peculiari del bambino
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Il gioco infantile era considerato una perdita di tempo una attività oziosa
Antoniano descrive i bambini come facili alle bugie, pronti a peccare di gola e a compiere piccoli furti, restia ad obbedire e capricciosi, distratti dal gioco e troppo curiosi
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L'obbedienza era la prima virtù
→ La sessualità dei ragazzi era identificata come una bestia ribelle da domare
UNA PEDAGOGIA SEVERA
→ Antoniano era convinto che occorresse crescere i figli educandoli a pratiche di vita da adulti
La disciplina andava insegnata anche con punizioni corporali
Anche ai bambini poveri era riconosciuto il diritto a ricevere l'istruzione elementare ovvero a imparare a leggere scrivere e far di conto
I genitori che educavano in modo molto Severo e rigido non erano insensibili bensì agivano per il bene della famiglia e della prole
L'EDUCAZIONE DELLE RAGAZZE
→ Antoniano riteneva necessario un'educazione differenziata secondo il genere
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Alle ragazze occorreva insegnare di meno adattando i contenuti al centro sociale
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Mentre anche i bambini poveri dovevano essere alfabetizzati
→ Per le bambine povere era sufficiente saper leggere qualche libro
→ Per quelle borghesi saper anche un poco scrivere
→ Per le nobile erano previste le prime operazioni
La rigorosa distinzione tra ruoli e la rigida articolazione gerarchica della società si rifletteva sulla definizione di una funzione sempre subalterna della donna
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Considerata debole per natura e intellettualmente inferiore all'uomo tornava in primo piano l'immagine della donna come creatura tentatrice
LE SUORE ORSOLINE, PRIME SUORE "MAESTRE"
Angela Merici si dedicò all'istruzione ed educazione delle fanciulle fondando La Compagnia delle dimesse di Sant'Orsola
→ Le prime Orsoline vivevano in modo diverso rispetto alla condizione monacale ovvero non praticavano vita comune e non avevano abito religioso
→ Venivano considerate troppo libere e quindi venne imposto loro l'emissione di voti e furono riunite in comunità monastiche
→ Merici proponeva un modello pedagogico amorevole e meno rigido di quello dell'Antoniano con un richiamo alla dolcezza
LE SCUOLE PER FANCIULLE RICCHE E POVERE
Le Orsoline svolgono un ruolo importante nella cresce le opportunità di istruzione delle giovani
per le fanciulle povere → fondarono scuole gratuite femminili
In questi istituti venivano insegnati la lettura, il catechismo e i lavori femminili
UNA PEDAGOGIA AL FEMMINILE
Nel 1687 Fenelon pubblicò un libro sull'educazione delle Fanciulle sostenendo che era giusto impartire alle ragazze un'istruzione più ampia di quanto fosse ritenuto normale all'epoca
→ Era convinto che il loro ruolo di moglie e madri saggi sarebbe stato più efficace se anziché crescere nell'ignoranza e se avessero ricevuto sin dalla tenera età un'educazione adeguata
LA NASCITA DEL "SENTIMENTO DELL'INFANZIA"
Tutto quello che abbiamo detto si può riassumere intorno al 4 principali concetti:
- Nella cultura umanistica vengono recuperati soprattutto i contenuti classici
- Prevale una concezione dell'infanzia alquanto negativa
- L'educazione del Popolo Si rende necessaria per assicurare maggiore moralità
- La realtà femminile resta differenziata da quella maschile
→ L'attenzione è rivolta dalle famiglie alla crescita dei figli e l'avviamento all'abitudine virtuose al comportamento coerente,
→ Filippa Parier lo definisce il sentimento dell'infanzia ossia una considerazione del bambino come soggetto dotato di significato proprio
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Da vita a una sensibilità inedita l'attenzione e sollecitudine verso l'infanzia
→ Il sentimento dell'infanzia è un'espressione di un cambiamento delle radici profonde che affondano nella trasformazione della famiglia in età moderna
Con la nascita del sentimento della famiglia essa è riconosciuta come un valore non solo economico ma anche come legame con i suoi genitori e figli
REGOLE PRECISE E ISTITUZIONI APPROPIATE
Il sentimento dell'infanzia non agisce solo all'interno della famiglia esso ha un riverbero anche di carattere sociale con Maggiore attenzione all'efficacia dell'educazione
→ crebbe anche l'interesse per i primi anni della vita umana vissuti in modo più privatizzato per i bambini delle famiglie aristocratiche e benestanti
→ L'educazione dell'infanzia andò così via via prendendo le caratteristiche con regole precise e istituzioni create ad hoc
IL DISCIPLINAMENTO DELL'INFANZIA
→ Queste vicende si intrecciarono con la preoccupazione che fin dall'infanzia si agisce nel senso del disciplinamento sociale
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Cioè al progetto post-riformistico di stabilire un più capillare controllo su tutti gli aspetti della vita delle popolazioni al fine di ottenere una società più compatta
→ Il bambino diventa così un oggetto da attenzione che accomuna filosofi, politici, ecclesiastici
La nuova sensibilità verso l'infanzia e l'esigenza di disciplinare i comportamenti sociali a partire dalla più tenera età produssero sul piano pedagogico una duplice conseguenza:
- Un approccio alla crescita infantile caratterizzato da regole ben precise e collaudate
- E l'avvio di iniziative concrete, studi e riflessioni che cominciarono a concepire l'infanzia come unità da curare, mare e valorizzare, non solo da reprimere
L'EDUCAZIONE TRA FAMIGLIA E SCUOLA
→ La famiglia divenne il soggetto educativo per eccellenza
L'attenzione comunque non si rivolse proprio a tutti i bambini, punto di riferimento rimasero le classi medie e alte
LA NASCITA DELLE "PICCOLE SCUOLE"
→ Per ciascuna tipologia di famiglia era previsto un diverso itinerario educativo e scolastico
Le principali novità fu l'emergere di scuole elementari
→ Queste scuole furono chiamate scuole di carità per distinguere dalle scuole inferiori finalizzate allo studio del latino
MAESTRI E SCOLARI
L'origine e la diffusione delle scuole di carità fu quanto mai variegata e si intrecciò spesso con i bisogni degli adulti analfabeti di imparare almeno a leggere
→ La composizione delle classi era infatti legata alla conoscenza se già acquisite NON all'età
- La frequenza era assai flessibile
- L'apprendimento era scandito da fasi prefissate rigidamente
- Prima si imparava a leggere e poi a scrivere e infine a conteggiare
- Ma la maggior parte degli allievi si fermavano al primo stadio
JEAN-BAPTISTE DE LA SALLE
Il primo tentativo per organizzare in una scuola Popolare non precaria duratura e didatticamente efficiente si deve a Jean-Baptiste de Las Salle
SCOPO:
- promuovere l'istruzione Popolare come una grande opportunità sia per l'incivilimento delle popolazioni più povere sia per la formazione religiosa
Nel 1686 costituì con dodici compagni congregazione religiosa dei fratelli delle scuole cristiane
LA CONDUITE DES ECOLES CHRETIENNES
Nella sua pedagogia occorreva distinguere due aspetti:
- La motivazione religiosa è la competenza didattica quest'ultima lungi dal rappresentare soltanto un insieme di procedure tecniche ma era basata su una spiritualità intensa
- Dal punto di vista pedagogico era affidata a pochi principi: l'organizzazione scolastica era definita nei minimi particolari, gradualità degli apprendimenti, ordinati il rapporto alle capacità degli allievi, educazione morale, accurata formazione dei maestri
→ Fondamentale era la regola del silenzio
LA GRADUALITA' DELL'INSEGNAMENTO
→ I fratelli delle scuole cristiane insegnavano in modo graduale secondo una scala progressiva di difficoltà distribuita su due livelli
Nel primo si imparava a leggere, scrivere, far di conto e ciascuna di questa abilità era distinta in classi separate che a loro volta erano articolate in successivi gradi
Il raggiungimento dei risultati dipendeva dalla preparazione dei maestri e quindi la Sell si dedicò alla professione magistrale che andava sottratta a occasionalità e provvisorietà
I maestri erano appositamente preparati e rafforzavano la loro professionalità mediante l'esercizio delle pratiche spirituali
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